Per anni, Giovanna Marini ha raccontato in musica la storia d’Italia e le sue storie. Dal 1958 compone, raccoglie e interpreta canti della tradizione orale tessendo una cronaca «altra» del nostro Paese, fatta di voci, persone e percorsi dal mondo degli ultimi e degli esclusi. La sua voce è sorprendente, il suo percorso artistico fuori da ogni schema o scuola. Seguendo il lavoro di Giovanna Marini, il film tesse una storia antropologica e sociale dell’Italia, tra immagini d’archivio e contemporanee, ricostruendo una memoria che nelle pieghe del passato scorge infinite possibilità per il futuro.
Documentario Giovanna, storie di una voce
Regia di Chiara Ronchini
Italia, 2021, 90′, versione originale sottotitolata in francese
«Giovanna Marini è una figura complessa che sfugge alle semplificazioni. Musicista, interprete, compositrice, didatta, è una figura unica nel panorama sonoro. In quel particolare utilizzo della voce, nella postura, nel timbro, nella struttura ritmica c’è qualcosa che rompe fortemente con il sistema precostituito, con la chiesa, lo stato, l’economia, proponendo a chi l’ascolta una visione “altra”, meno sicura, meno semplice, “ineffabile”, per usare una sua parola. Lavorando con le immagini d’archivio mi appassiona il processo di ri-significazione e riutilizzo oltre la fonte storica. Il materiale visivo è custode di qualcosa di vivo, culturalmente e sociologicamente, strumento per una rilettura circolare del passato, delle rovine, delle culture subalterne del nostro paese. Lontane dall’essere morte o passate, queste culture conservano possibilità di riscatto per il nostro tempo, tra presente e futuro». Chiara Ronchini