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Vivere altrove: quale migrazione oggi? Gli scrittori raccontano

LETTERATURA / INCONTRO

Vivere altrove: quale migrazione oggi? Gli scrittori raccontano

A partire dalla seconda metà del XIX secolo e fino agli anni ‘60, gli italiani furono la popolazione più numerosa a recarsi in Francia per occupare gli impieghi creati dalla crescita economica. Oggi assistiamo ad altre forme migratorie che implicano altre classi sociali e altri mestieri. A cosa ci si riferisce ormai quando si parla di “emigrazione” italiana all’estero? EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti – Pordenonesi nel mondo), in collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.it, ha lanciato l’iniziativa “Progetti di vita in un altro paese”, con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Quattro incontri organizzati a Berlino, Parigi, Londra e Bruxelles saranno l’occasione per riflettere sulle mutazioni del processo migratorio. Tra pregiudizi, stereotipi e sguardi benevoli, l’immagine dell’italiano all’estero si è costruita in modo paradossale. A Parigi, abbiamo deciso di dare la parola allo scrittore Marco Missiroli (Mes impudeurs, Rivages, 2016), al saggista Raffaele Alberto Ventura, autore di Teoria della classe disagiata (Minimum Fax, 2017) che tratta del «disagio del declassamento sociale» che ha colpito una generazione intera, e a Svevo Moltrasio, autore e interprete della web-serie Ritals e di Parigi senza ritorno (Sperling & Kupfer, 2017).

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