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Solo per Passione. Letizia Battaglia fotografa (Parte 2)

Solo per Passione

Letizia Battaglia ci ha lasciato improvvisamente. È stata una delle più grandi fotografe del nostro tempo. Le sue foto in bianco e nero hanno raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, nel corso del trentennio più efferato della nostra storia repubblicana. Pochi sanno che questa grande testimone del nostro tempo ha avuto anche una biografia eccezionalmente drammatica, da bambina, da giovane, e poi da adulta, e che la sua esistenza audace e anticonformista racconta in modo potente le grandi lotte delle donne nel secolo scorso per conquistare dignità e libertà. Una vita affascinante, avventurosa, sbalorditiva. Una vita di battaglie combattuta in trincea, in una realtà professionale da sempre maschile come quella dei fotoreporter di cronaca in quegli anni. Unica donna tra colleghi uomini, Letizia riesce a imporre uno sguardo di pietà e di bellezza, facendo della fotografia un’arma per cambiare il mondo.

D’intesa con Letizia e con la sua collaborazione, Roberto Andò ha deciso di far diventare questa vicenda umana e professionale fuori dal comune un racconto televisivo che andrà in onda il 22 e 23 maggio su Rai 1 in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, Giornata della Legalità. Nella miniserie, inquadrati dal suo obiettivo, sfilano mafiosi, povera gente, bambine, grandi personaggi della nostra storia civile e culturale, come lo stesso Falcone, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini.

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Solo per Passione. Letizia Battaglia fotografa – Parte 2 (Italia, 2022, 110’, VOSTF) di Roberto Andò

I primi tempi a L’Ora non sono facili per Letizia. L’impatto con la cronaca nera nella violenta Palermo è per la donna una difficile iniziazione; per non parlare dell’ambiente maschilista fatto di poliziotti, fotografi e cronisti, che si ritrova a frequentare. Gravano poi su di lei pesanti angosce private: l’unità della famiglia si è sfilacciata e le figlie la rimproverano di avere anteposto alle loro esigenze le sue ambizioni professionali. Nel lavoro viene comunque fuori il carattere della fotografa, che stabilisce un rapporto di stima con il capo della Mobile, Boris Giuliano, e crea intorno a sé un’affidabile squadra di collaboratori. Intanto, la relazione con Santi, insoddisfatto di quella vita convulsa vissuta in trincea, si è deteriorata. Di comune accordo la coppia si scioglie e Santi torna a Milano. Tempo dopo, Letizia, segnata dalla tensione e dallo stress, si prende una pausa dal lavoro e frequenta un laboratorio di teatro diretto dal regista Grotowski. L’insolita esperienza le fa conoscere un giovane fotografo, Franco Zecchin, con il quale nasce una tenera amicizia. Quando Letizia torna a Palermo, Franco la raggiunge e decide di entrare nel gruppo di fotografi de L’Ora. Intanto la criminalità mafiosa alza il tiro contro gli uomini delle istituzioni: la morte di Giuliano è un duro colpo per Letizia, che in modo rocambolesco fotografa l’arresto del suo assassino, Leoluca Bagarella. Ai morti per mafia la fotografa dedica le sue immagini più drammatiche e struggenti, come quelle dell’omicidio di Piersanti Mattarella. Dopo una mostra fotografica di denuncia, arriva a Letizia una minaccia di morte. Il giudice Falcone, appena entrato nel pool antimafia e con il quale Letizia instaura una solida amicizia, le consiglia di lasciare Palermo. La fotografa e Franco invece continuano coraggiosamente il loro lavoro e sarà proprio Zecchin a fotografare i corpi del generale Dalla Chiesa e di sua moglie uccisi da un commando di Cosa Nostra. Dopo anni impegnati a documentare i delitti più efferati, Letizia sente il bisogno di una ricerca più intima; così inizia a fotografare soprattutto bambine. Apprezzata ormai a livello internazionale, nel 1988 ottiene a New York il prestigioso premio Eugéne Smith. Intanto, con la chiusura improvvisa de L’Ora finisce un’epoca, mentre la mafia prosegue la sua stagione terroristica con l’uccisione del giudice Falcone. Di quello scempio sull’autostrada per Capaci Letizia decide di non avere nemmeno uno scatto. Stanca e disgustata, è tentata di distruggere le sue foto di morte e mafia ed è Franco a convincerla a non farlo. Sulla soglia dei sessant’anni, Letizia decide di interrompere la relazione con il compagno, più giovane di lei, e di lasciarlo partire per Parigi, dove entrerà nell’agenzia Magnum. L’ultimo colpo giornalistico di Letizia è il recupero nell’archivio di una sua vecchia foto che inguaierà il senatore Andreotti, immortalato con il mafioso Ignazio Salvo. Da allora in poi Letizia Battaglia continuerà soprattutto a fotografare bambine.

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