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Rinascimento plurale. La cultura ebraica in Italia tra XV et le XVI secolo

La nozione di “Rinascimento” si riferisce a diverse e molteplici esperienze storiche. Non è un caso che la storiografia più recente parli di “Rinascimenti” al plurale per sottolineare le molte sfaccettature della vita intellettuale dell’epoca. In occasione della mostra “Il Rinascimento parla ebraico” che si tiene fino al 15 settembre presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (MEIS), abbiamo organizzato un incontro con i due curatori, Giulio Busi e Silvana Greco (Freie Universität Berlin), Simonetta della Seta (direttore del MEIS) e Claire Decomps (conservatrice presso il MAHJ, Musée d’Art et d’Histoire du Judaisme) per discutere dell’importante ruolo giocato dalla minoranza ebraica italiana nella costruzione plurale del Rinascimento. Da Pico della Mirandola a  Andrea Mantegna e Cosmè Tura, il pensiero e l’arte rinascimentale parlano anche la lingua del giudaismo. Questa ibridazione  culturale con la tradizione ebraica si è sviluppata anche fuori dall’Italia, ad esempio nella Francia di Francesco I, prima di diffondersi nel resto dell’Europa. L’evento è organizzato in collaborazione con il MEIS e il MAHJ, che attualmente ospita la mostra “Nelle collezioni del BNF – Manoscritti ebraici d’Italia”.

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