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Condensare l’infinito di Michele Ciacciofera

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“Si passa dal finito all’infinito, a un universo molto più spirituale. È un dialogo con il concetto di tempo e di memoria, per creare una connessione con il soprannaturale.”
“Passiamo dal finito all’infinito, verso un universo molto più spirituale. È un dialogo con il concetto di tempo e di memoria, per creare una connessione con il soprannaturale”.

Presentazione del volume edito da Johan & Levi e conversazione intorno al progetto “Condensare l’Infinito” che dopo la mostra tenutasi al Museo MAGA di Gallarate al CAC Passerelle di Brest concluderà il suo percorso nel 2025 con la mostra a Summerhall di Edimburgo

Il catalogo approfondisce il percorso di ricerca dell’autore e si configura come un atlante geografico puntellato di rimandi teorici e visuali, con l’obiettivo di raccontare in maniera inedita la storia, o meglio le storie, della nascita della relazione tra l’uomo e lo spazio. Michele Ciacciofera, utilizzando una varietà di tecniche artistiche, tra cui installazione, scultura, pittura, disegno, performance teatrali, video e suoni, combina liberamente media e metodi di esplorazione della natura, della storia, della mitologia e dell’umanità.

Questa eterogeneità è restituita nel volume attraverso cinque sezioni dedicate ad altrettanti archetipi della produzione dell’artista.
Gli autori Alessandro Castiglioni, curatore del volume, Melissa Bianca Amore, Angelo Crespi e Loïc Le Gall, ciascuno secondo la propria prospettiva, interrogano i concetti di tempo e di spazio, delineando i cammini possibili tramite i quali l’uomo marca il suo passaggio e ne lascia traccia.
I testi sono in lingua italiana, francese e inglese

Interventi:
Bianca Cerrina Feroni – storica dell’arte e curatrice
Sébastien Faucon– direttore musée d’art moderne et contemporain LaM di Lille
Loïc Le Gall – direttore Centre d’art contemporain Passerelle di Brest
Maxime Georges Métraux – storico dell’arte
Michele Ciacciofera – artista

prenotazioni qui

Michele Ciacciofera
Lavora con diversi media, dalla pittura alla scultura, dalla ceramica agli assemblaggi, dal disegno al suono. Spinto da una riflessione costante e da una ricerca basata su un’ampia gamma di fonti, si occupa del soggetto e della narrazione, nonché del sentimento che vuole far emergere attraverso i materiali. Attinge alla sua formazione in scienze politiche, al suo interesse per l’antropologia, l’archeologia e le questioni ambientali, oltre che alla sua ossessione per la memoria individuale e collettiva.

Affascinato dall’arte megalitica, Michele Ciacciofera lavora con materiali fragili e modesti, essenzialmente scarti di officina tra cui cartone e carta, in contrasto con l’eternità della pietra. In questo senso, la serie ricorda il lavoro degli artisti dell’Arte povera, movimento artistico italiano sorto alla fine degli anni Sessanta, caratterizzato dall’uso di materiali poveri e grezzi, spesso naturali e di recupero, che riflette il desiderio di tornare a una semplicità e a un’autenticità originarie tanto quanto il rifiuto del consumo eccessivo. Questa eredità non viene mai affermata o verbalizzata, ma sembra indispensabile considerare alcune opere di Ciacciofera attraverso il prisma di una “nuova arte povera”. Il riciclo e l’utilizzo di materiali naturali sono diventati per l’artista tanto una necessità estetica quanto una necessità politica e militante. Le sue sculture sono ricche di dettagli poetici come piccole ceramiche o elementi organici dipinti, a volte nello stile degli idoli cicladici, a volte sotto forma di piante o funghi. Sono dipinte con colori talvolta vivaci e funzionano come altari dedicati all’arte. Sono allo stesso tempo piedistalli e sculture autonome, gioiose e rassicuranti, dotte e primitive.

Edito da Johan & Levi (Milano) con il titolo “Condenser l’Infini”, il libro è stato recentemente pubblicato in occasione delle mostre al Museo MAGA di Gallarate, alla galleria BUILDING di Milano e al Centro d’Arte Contemporanea Passerelle di Brest, Si presenta come un atlante geografico cosparso di riferimenti teorici e visivi, con l’obiettivo di raccontare in modo originale la storia, o meglio le storie, della nascita del rapporto tra uomo e spazio. Alla presenza dell’artista, discuteranno della mostra eminenti storici dell’arte e curatori che si sono maggiormente interessati all’opera di Ciacciofera in Francia negli ultimi 12 anni.