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Mario Cresci, segni migranti, fotografia senza confini

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Incontro con Mario Cresci, uno dei fotografi più apprezzati dalla critica. La continua sperimentazione di Cresci gli ha conferito una posizione preminente tra i fotografi che vedono nella fotografia un mezzo capace di cambiare costantemente il nostro rapporto con la realtà. Il suo lavoro ha segnato lo sviluppo di un linguaggio innovativo per il mezzo fotografico.
“Dal Nord al Sud e dal Sud al Nord, la mia storia è stata una doppia migrazione che mi ha consentito la conoscenza di due realtà, come un viaggiatore entomologo che usa la fotografia e che in essa trova il modo di esercitare la propria curiosità sul mondo, un mondo spesso fatto di cose che non si vedono, ma che egli vede, come Palomar di Calvino che «vede le onde del mare e in esse ritrova il movimento infinito dell’universo». (Marcio Cresci)

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