L’Istituto italiano di cultura avrebbe dovuto inaugurare un ciclo dedicato alle Alpi, alla bellezza delle montagne e alle modalità in cui esse ispirano l’arte e la cultura italiana. Tra i nostri invitati avremmo avuto lo scrittore Paolo Cognetti, grande appassionato di cime rocciose. Il suo romanzo, “Le otto montagne” (Einaudi editore), è stato tradotto in 30 paesi aggiudicandosi nel 2017 Il Premio Strega e, in Francia, il Prix Médicis étranger.
In una conversazione con il nostro direttore Fabio Gambaro, Paolo Cognetti evoca i temi più cari del suo immaginario letterario : la montagna, naturalmente, ma anche il viaggio, l’amicizia, la frontiera. Il suo nuovo libro si intitola “Senza mai arrivare in cima” (Einaudi), e racconta il viaggio di Cognetti alla volta dell’Himalaya, non per il gusto di arrivare in cima alla vetta più alta del mondo, quanto per quello di esplorare le valli che la circondano e di scoprire se stessi.
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