Franz Stangl è stato comandante dei campi di sterminio di Sobibór e Treblinka, in Polonia, nel 1942-1943. L’unico comandante di campi di sterminio portato davanti a un tribunale. Sopravvissuto alla guerra e fuggito in Brasile, viene arrestato nel 1967 e rinchiuso a Düsseldorf, in Germania.
Lì, nella sua cella, nel 1971, giornalista inglese ebrea Gitta Sereny, nata in Austria e di origini ungheresi, lo intervista per 70 ore, facendosi raccontare la sua vita; scendendo con lui in quella oscurità; ponendo le domande eterne che da sempre ci assillano su come e perché tutto ciò è stato possibile; nella speranza di potersi avvicinare a quella verità che possa gettare luce in quelle tenebre.
Attraverso delle buste distribuite al pubblico prima dell’inizio dello spettacolo, nuove domande verranno portate sulla scena dagli spettatori, che prenderanno voce rivolgendosi direttamente a Stangl. Si procederà così, di domanda in domanda, di risposta in risposta -poiché una comunità che interroga il passato lo rende vivo.
In quelle tenebre. La verità è un intreccio di voci
Di Gitta Sereny
Spettacolo di Rosario Tedesco
Con Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco
Traduzione, adattamento e regia di Rosario Tedesco