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DOCUMENTARIO / Sardaigne, le mystère de la civilisation des Nuraghes

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In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, il 14 e 15 giugno, L’Istituto italiano di cultura ha il piacere di presentare il documentario Sardaigne, le mystère de la civilisation des Nuraghes di Thomas Marlier (Francia, 2024, 90′, VOSTF) prodotto da Gedeon Programmes ARTE in collaborazione con l’Inrap –Institut National de Recherche Archéologiques Préventives.

In Sardegna, la seconda isola più grande del Mediterraneo, si celano le vestigia di una civiltà poco conosciuta, la cui impronta è stata miracolosamente preservata. Per un millennio, dal 1800-1700 all’800 a.C., nel corso dell’età del Bronzo e della prima età del Ferro, lontano dalle altre culture mediterranee, questo popolo ha edificato alte torri dall’aspetto di fortezze: i nuraghi. Circa 8.000 di queste enigmatiche sentinelle di pietra, talvolta nascoste in luoghi inaccessibili nel cuore della vegetazione, sono disseminate sul territorio sardo. Sebbene le comunità nuragiche non conoscessero la scrittura, questi ingegnosi costruttori dimostrano una sorprendente padronanza architettonica, che si perfeziona con il passare dei secoli, in particolare con la tecnica della tholos: file circolari di pietre sovrapposte, con un diametro sempre più stretto fino a chiudersi a cupola.

A lungo ignorata, la civiltà dei nuraghi inizia a suscitare l’interesse degli studiosi nella seconda metà del XX secolo. Dispersa tra le pianure e le montagne della Sardegna, la sua affascinante eredità appassiona oggi gli archeologi. Chi era questo popolo egualitario, isolato sulla propria isola, ma che – come rivelano gli studi – intratteneva scambi con altre culture? Qual era il suo stile di vita, le sue credenze, i suoi riti? Come si spiega il suo straordinario splendore durato quasi mille anni, seguito poi dal declino? Seguendo il lavoro degli archeologi e degli scienziati internazionali che ne indagano i segreti, sul campo e in laboratorio, questo documentario ci svela una delle culture più originali che il Mediterraneo abbia conosciuto.

Proiezione in presenza del regista Thomas Marlier e presentata da:

  • Isabelle Catteddu (Inrap) archeologa e consulente scientifica del documentario

  • Mauro Perra, archeologo

  • Franciscu Sedda, professore di Semiotica all’Università di Cagliari, esperto di lingua e cultura sarda

Serata in lingua francese.

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