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Nella pelle di Curzio Malaparte

Curzio Malaparte è uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo e i suoi libri Kaputt e La Pelle sono considerati come dei veri e propri capolavori della letteratura mondiale. Vittima di una ricezione ambivalente e polemica, Malaparte merita ormai che un sguardo obiettivo illumini la sua opera. Ed è precisamente a questo nuovo sguardo che si appellano i contributi dell’ultimo numero dei Cahiers de L’Herne dedicati all’opera dello scrittore toscano dove, attraverso le giuste percezioni che hanno avuto sia i suoi contemporanei che gli scrittori di oggi, un Malaparte misconosciuto ed appassionante si profila in filigrana.

In occasione di questa pubblicazione, Maria Pia De Paulis, professoressa all’Università Sorbonne-Nouvelle e direttrice della pubblicazione con il saggista Jean-Claude Thiriet, l’architetto Karim Basbous, il critico cinematografico Éric Neuhoff oltre che Maurizio Serra, autore di una notevole biografia (Malaparte, vies et légendes, Grasset, 2011), delineeranno un ritratto critico dello scrittore e faranno il punto sulla ricezione dell’autore ai nostri giorni.

L’incontro sarà seguito dalla proiezione de Il Cristo proibito [Italia, 1951, 92’, vostf], unico film di Curzio Malaparte. Ispirato dall’universo pittorico di Giorgio De Chirico e di Jérôme Bosch, questo film ritrae una lettura oscura del dopo guerra. Un ex-prigioniere di guerra, interpretato da Raf Vallone, ritorna nel suo paese di nascita in Toscana e apprende che il fratello, denunciato come partigiano da uno degli abitanti, è stato fucilato dai Tedeschi. Alfine di vendicarlo, Bruno cerca di scoprire l’identità del traditore, ma gli abitanti del paese si rifiutano di parlare.

In collaborazione con le Éditions de l’Herne.

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