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#IICCinémaChezVous – Rassegna di documentari “MEDIORIENTE. Regards italiens sur le Moyen-Orient”

Bagnata dal suo mare, cullata e nutrita dalla sua storia e dalle sue culture, l’Italia è intimamente legata alla vasta zona del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente. Dieci anni dopo l’inizio delle Primavere Arabe, l’attenzione dei registi italiani per queste regioni non ha smesso di svilupparsi e ha dato luogo a molte notevoli creazioni.

Vi proponiamo di partire alla scoperta di queste realtà allo stesso tempo vicine e lontane, e del modo in cui la scena del documentario italiano le ha raccontate : il ciclo « MEDIORIENTE. Regards italiens sur le Moyen-Orient », organizzato in partenariato con l’ Iremmo – Institut de Recherche et d’Études Méditerranée Moyen-Orient, vi dà appuntamento ogni lunedì nel mese di marzo con la proiezione online di un documentario accompagnato dall’incontro videoregistrato tra il.la regista e uno.a specialista della regione. 

Le prenotazioni sono aperte:

Lunedì 1° marzo alle 19:00

“Samouni Road” – Un documentario di Stefano Savona (Italia/Francia, 2018, 126’)

Nella periferia rurale di Gaza City, la famiglia Samouni si accinge a celebrare un matrimonio. E’ la prima festa dall’ultima guerra. Amal, Fouad, i loro fratelli e cugini hanno perso i loro gentori, le loro case, i loro ulivi. Il quartiere dove abitano è in ricostruzione. Ripiantano gli alberi e arano i campi, ma un compito ben più difficile incombe a questi giovani sopravvissuti : ricostruire la propria memoria. Sul filo dei ricordi, “Samouni Road” dipinge il ritratto di una famiglia prima, durante e dopo l’evento che ha cambiato per sempre la sua vita. Film selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs e vincitore del Premio L’Oeil d’Or per il miglior film documentario al Festival di Cannes nel 2018.

Il film è disponibile registrandosi qui: 

https://www.mymovies.it/ondemand/iic/movie/5822-samouni-road/

Al film seguirà l’incontro videoregistrato fra il regista Stefano Savona e Marion Slitine, Dottoressa in antropologia e ricercatrice postdottorato (EHESS/CNE – MuCEM), Segretaria generale del Cercle des Chercheurs sur le Moyen-Orient (CCMO).

La visione del documentario sarà disponibile solo in Francia per una durata di 24 ore, dal lunedì 1° marzo alle ore 19:00 al martedì 2 marzo alle ore 19:00.

L’incontro fra Stefano Savona e Marion Slitine sarà poi disponibile per tutto il mese di marzo cliccando qui.

Lunedì 8 Marzo alle 19:00

“Climbing Iran” (Italia, 2020, 53’) – Un documentario di Francesca Borghetti

Nasim Eshqi ha mani possenti e unghie laccate di smalto rosa shocking. E’ una pioniera del free climbing in Iran, dove si richiede alle donne di allenarsi unicamente su pareti “indoor”, a ore fisse ed esclusivamente tra di loro. Dopo esser stata campionessa in vari sport – dal karate al kick boxing – Nasim ha seguito l’appello della natura ed ha costruito il proprio passaggio fra le montagne dell’Iran. Il film è il ritratto di una donna determinata a sormontare gli ostacoli che si ergono sul cammino della sua passione, siano essi fisici, sociali, geografici o ideologici. Vive ora a Teheran e, nel suo impegno per cambiare le cose poco a poco, insegna ad un gruppetto di ragazze e ragazzi a scalare all’aria aperta. Una rivoluzione silenziosa che comincia con lo sport.

E’ obbligatoria la prenotazione cliccando qui, da effettuarsi entro le 18:00 del lunedì 8 marzo. Riceverete via e-mail il il link per vedere il film sulla piattaforma Mymovies.

Al film seguirà l’incontro videoregistrato fra la regista Francesca Borghetti e Azadeh Kian, sociologa franco-iraniana, professoressa di sociologiae direttrice del Centre d’enseignement, de documentation et de recherches pour les études féministes dell’Université de Paris. Di recente ha pubblicato “Femmes et pouvoir en Islam” (Michalon, 2019), e con Lucia Direnberger, “Etat-nation et fabrique du genre, des corps et des sexualités: Iran, Turquie, Afghanistan” (Presse Universitaire de Provence, 2019).

La visione del documentario sarà disponibile solo in Francia per una durata di 24 ore, dal lunedì 8 marzo alle ore 19:00 al martedì 9 marzo alle ore 19:00. L’incontro tra Francesca Borghetti e Azadeh Kian sarà poi disponibile per tutto il mese di marzo sul canale Vimeo dell’Istituto.

Sono disponibili alla prenotazione 300 posti virtuali.

Lunedì 15 marzo alle 19:00

“Striplife” (Italia, 2013, 64’) – Un documentario di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa, Andrea Zambelli

Decine di mante sono sbarcate sulla spiaggia di Gaza City. Intorno a questo evento inspiegabile, ecco un giorno ordinario in uno spazio che non lo è. Antar pensa alla canzone che sta per registrare, Noor prepara il suo prossimo reportage, Moemen fotografa una manifestazione, mentre gli adolescenti di Khan Younis praticano il parkour.

Striplife ci offre una serie di ritratti sensibili di diverse generazioni, classi sociali e parti del territorio; un vero lavoro di collaborazione tra registi, ma anche con i personaggi del film che hanno partecipato pienamente al casting e alla scrittura.

La prenotazione è obbligatoria entro il lunedì 15 marzo alle 18:00 cliccando qui.

Al film seguirà l’incontro videoregistrato fra la regista Valeria Testagrossa e Marion Slitine, Dottoressa in antropologia e ricercatrice postdottorato (EHESS/CNE – MuCEM), Segretaria generale del Cercle des Chercheurs sur le Moyen-Orient (CCMO).

La visione del documentario sarà disponibile fino al 31 marzo 2021; il link utile alla vi sarà comunicato ulteriormente.

Lunedì 22 marzo alle 19:00

“The Black Sheep” (Italia, 2016, 72′) – Un documentario di Antonio Martino

Ausman, la “pecora nera” a cui si riferisce il titolo, è cresciuto sotto la dittatura di Gheddafi, secondo i precetti del Libro Verde, il manifesto politico del colonnello, e appartiene per origine alla minoranza libica Amazigh, ai berberi o agli uomini liberi. Costretto a cercare la sua libertà altrove, si trova prima in Marocco e poi a New York, dove lo affascina la cultura occidentale, così lontana da certi estremismi che dominano il suo paese. Quando nel 2011 scoppia la rivoluzione in Libia, dopo le rivolte arabe di quel periodo, Ausman torna nel suo paese, sperando di contribuire al cambiamento.

Ma nonostante la caduta del governo di Gheddafi, le speranze nate dalla primavera libica sono rapidamente svanite tra la violenza delle milizie e l’indifferenza occidentale, lasciando sempre più spazio a forme di estremismo religioso. Costretto a nascondere il suo stile di vita moderno e occidentale, mentre la guerra civile dilaga in un paese sempre più afflitto dal caos, Ausman è costretto a tornare in cerca di un futuro da uomo libero, con la speranza di vivere appieno la vita, lasciando una terra che ormai non ha più nulla da offrirgli.

La prenotazione è obbligatoria entro il lunedì 22 marzo alle 18:00 cliccando qui.

Al film seguirà l’incontro videoregistrato fra il regista Antonio Martino et Patrick Haimzadeh (da confermare).

La visione del documentario sarà disponibile fino 22 aprile 2021; il link utile alla vi sarà comunicato ulteriormente.

  • Organizzato da: IIC Paris
  • In collaborazione con: iReMMO