In concomitanza con le celebrazioni del quinto centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto il Perugino, si è tenuta a Perugia la mostra Il Perugino di San Pietro (ottobre 2023-gennaio 2024) che ha visto la ricostruzione scientifica e digitale della grande tavola con l’Ascensione di Cristo che Pietro Vannucci aveva dipinto per l’abbazia benedettina della sua città e ora emigrata per lo più in musei francesi (l’Ascensione e l’Eterno a Lione, i Profeti a Nantes). In occasione della mostra si è studiata l’opera nel suo complesso, individuandone la struttura originale e la sua vera collocazione all’interno della grandiosa basilica benedettina. Ma soprattutto sono stati riuniti per la prima volta gli undici scomparti della predella, la parte inferiore dell’opera, lunga più 4 metri e mezzo di larghezza, e ora dispersa tra il Musée des Beaux-Arts di Rouen, la Pinacoteca Vaticana e l’abbazia di San Pietro di Perugia. Questa ricomposizione ha rappresentato un evento mai realizzato prima, da quando, nel 1797 l’opera ha lasciato l’Italia in seguito alle requisizioni napoleoniche.
Per sottolineare questo momento fruttuoso di diplomazia culturale, esempio significativo di una possibile ricomposizione di tanti contesti lacerati, si vogliono presentare le nuove acquisizioni scientifiche della mostra.
Interventi di Antonio Bartolini, Vice-Presidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria, Laura Teza, Professoressa di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Perugia e Vincent Delieuvin, conservateur Musée du Louvre.
Sarà presentato un video digitale che illustra la storia di questa opera affascinante che torna nuovamente ad essere compresa e apprezzata nella sua globalità. Il video, appositamente tradotto in francese, verrà donato al Museé des Beaux-Arts di Rouen con cui si è stabilita una vincente, proficua collaborazione culturale.