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Scritture. Tra letteratura, cinema e teatro / La Vegetariana di Daria Deflorian

La Vegetariana © Andrea Pizzalis
La Vegetariana © Andrea Pizzalis

In occasione dello spettacolo La Vegetariana, in scena a Parigi dall’8 al 16 novembre (Odéon-Théâtre de l’Europe, Les Ateliers Berthier), Daria Deflorian, Francesca Marciano e Attilio Scarpellini dialogheranno sugli intrecci delle scritture per la scena, tra teatro, cinema e letteratura.

La Vegetariana tratto dal romanzo di Han Kang (Premio Nobel per la letteratura 2024) con regia di Daria Deflorian nell’ambito del Festival d’Automne 2024 a Les Ateliers Berthier del Théâtre de l’Odeon.
Co-creazione di Daria Deflorian, Paolo Musio, Monica Piseddu, Gabriele Portoghese
spettacolo in italiano con sovratitoli in francese

Ispirandosi a libri e film, Daria Deflorian, attrice e regista italiana, crea un teatro sul filo del rasoio, in bilico tra la vita di tutti i giorni e le suggestioni oniriche, nevrotiche, persino fantastiche. Attingendo a una grande varietà di materiale, tutti i suoi spettacoli ritraggono le crepe della follia che aggiriamo per rimanere adattati e normali. Non appena ha scoperto il romanzo della scrittrice sudcoreana Han Kang, La Vegetariana, ha capito che Yonghye, l’eroina, si sarebbe imposta su di lei. Questa giovane donna comune, “completamente insignificante” secondo il marito, la voce narrante della prima parte del romanzo, un giorno stravolge la sua vita e quella di chi le sta intorno. In seguito a un sogno cruento, butta via tutta la carne del suo freezer: d’ora in poi sarà vegetariana. Questo è il punto di partenza di una trasformazione sempre più strana, che viene poi raccontata dal cognato, un artista di scarso successo che diventa ossessionato dal nuovo corpo di Yonghye, in una deriva erotica a volte cruda. L’ultima parte lascia la parola alla sorella, direttrice di un negozio di cosmetici, che fatica a gestire le conseguenze pratiche di questi disastri familiari. Con molto umorismo e un’acutezza sensibile, Daria Deflorian fa delle ansie represse delle nostre società normalizzate e della marginalità che ci abita il suo terreno speciale. Rendendo omaggio a queste esistenze contemporanee di confine, sondando la loro singolare poesia, la loro carica di disordine e il loro potere di immaginazione, il suo teatro risuona con grande tenerezza per un’umanità del XXI secolo alla ricerca di se stessa.

Serata in lingua francese.

Prenotazioni qui

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Daria Deflorian è attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Nanni Moretti, Stéphane Braunschweig (Francia), Massimiliano Civica, Lotte Van Den Berg (Olanda), Valentino Villa, Lucia Calamaro, Marco Baliani, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke (New York), Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. Ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice e nel 2013 le è stato assegnato il Premio Hystrio. Tra le sue ultime produzioni personali ci sono: Manovre di volo da Daniele Del Giudice (2001), Torpignattara per il progetto Petrolio (2004), Corpo a corpo in collaborazione con Alessandra Cristiani (2007), Bianco dalle poesie di Azzurra D’Agostino (2008). Dal 2008 al 2021 condivide i progetti con Antonio Tagliarini e con i loro spettacoli, che girano in Italia e in Europa, hanno vinto molti premi: Premio Ubu come miglior testo nel 2014, miglior spettacolo straniero in Canada nel 2015, Premio Riccione per la drammaturgia nel 2019 e Premio Hystrio per la drammaturgia nel 2021. Nel 2020 mettono in scena il testo di Edouard Louis, Chi ha ucciso mio padre (Bompiani 2019) che nel 2021 vince il Premio Ubu al miglior attore under 35 al protagonista, Francesco Alberici. I loro testi sono pubblicati da Titivillus, Cue Press e Sossella editore. Nel 2020 ha collaborato con l’artista visivo Adrian Paci, scrivendo il testo e dando la voce a Vedo rosso, un’opera video all’interno del progetto internazionale Mascarilla 19. Con il gruppo di Oceano Indiano/Teatro di Roma ha dato vita durante la pandemia a Radio India, che vince il Premio Ubu 2021 come progetto speciale. Nel 2022 firma la drammaturgia e la regia per lo spettacolo finale dell’ultimo anno degli allievi della scuola internazionale di teatro La Manufacture con En finir, da Changer : Méthode di Edouard Louis e nel 2023 quella di Elogio della vita a rovescio, prima tappa di un progetto biennale attorno a La Vegetariana, romanzo della scrittrice premio Nobel sudcoreana Han Kang.

Francesca Marciano è una sceneggiatrice e un’autrice. Per il cinema, tra i tanti, ha lavorato con Bernardo Bertolucci, Gabriele Salvatores, Nanni Moretti, Valeria Golino, Carlo Verdone, Cristina Comencini, Nicolò Ammanniti, Stefano Mordini. Ha scritto tre romanzi: Rules of the WildCasa RossaLa fine delle buone maniere, e due raccolte di racconti: Isola grande, Isola piccola (finalista al premio The Story Prize in America) e Animal Spirit, (vincitore del premio Settembrini). I suoi libri sono stati tutti scritti in lingua inglese, pubblicati prima negli Stati Uniti da Penguin Random House e tradotti poi in Italiano e in molte altre lingue. Vive e lavora a Roma dove continua a scrivere per il cinema, e a pensare storie di ogni genere.

Attilio Scarpellini, scrittore, autore radiofonico e dramaturg. Studi di scienze Politiche alla Sapienza di Roma e di filosofia all’Università di Parigi I (Panthéon- Sorbonne). Dal 2000 conduce le trasmissioni del primo mattino su Radio 3 Rai (“Mattino 3 Lucifero” e successivamente “Qui Comincia…”). Ha fondato e diretto fino alla sua chiusura il mensile “Quaderni del teatro di Roma” e, tra il 1999 e il 2023, ha svolto un’intensa attività come critico militante sulle pagine di diverse testate, cartacee e on line. Ha tradotto testi teatrali di Peter Handke, David Lescot, Guillaume Poix e Alexandra Badea. Dal 2017 al 2022 è stato consigliere artistico della compagnia Deflorian-Tagliarini. Tra i suoi libri: L’angelo rovesciato. Quattro saggi sull’11 settembre e la scomparsa della realtà (Roma, 2008, edizioni Idea), La fortezza vuota. Discorso sulla perdita di senso del teatro (con Massimiliano Civica, Roma, 2014, edizioni dell’Asino), Il tempo sospeso delle immagini (Milano, 2020, Mimesis) e la sua prima pièce teatrale pubblicata, Figlio di cane (Milano, 2024, Mimesis).

Foto © Andrea Pizzalis