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Convegno internazionale “Italofonia e francofonia, due spazi solidali” – prima sessione

colloque Italiques

Convegno internazionale organizzato dall’associazione Italiques con il sostegno del Ministero francese della Cultura (DGLFLF)
Parigi, Villers-Cotterêts, 27-28 novembre 2025

La lingua italiana e la lingua francese hanno in comune una storia sontuosa, segnata dall’impronta che hanno lasciato nella cultura universale e dalla loro diffusione in ogni angolo del pianeta. Forti della loro vicinanza culturale, le due lingue hanno tuttavia conosciuto un percorso storico contrastante per quanto riguarda la loro diffusione nel mondo, l’una sostenuta dalla potenza di uno Stato unitario, l’altra dal fascino della sua eccellenza culturale. Tuttavia, oggi entrambe devono affrontare sfide identiche, prima fra tutte la rivoluzione digitale che esacerba la tendenza a un riduttivo monolinguismo. È quindi fondamentale per le nostre lingue raccogliere queste sfide sfruttando tutti i vantaggi che derivano dalla ricchezza del loro patrimonio e dalla creatività dei loro parlanti. Ciò sarà possibile con maggiori possibilità di successo se, da una parte e dall’altra delle Alpi, e perché no anche oltre, verrà attuata una forma decisa di solidarietà linguistica.

Prima sessione, giovedì 27 novembre 10:00-13:00 – L’eredità storica: l’italiano e il francese, due lingue-mondo
Per iscriversi alla prima sessione del convegno, cliccare qui

Questa prima sessione sarà composta da due parti: la prima dedicata all’esame dei rispettivi vettori di diffusione delle due lingue nel mondo; la seconda alle pratiche istituzionali di sostegno e diffusione attraverso le politiche pubbliche attuate. Il francese è stato sostenuto dal potere politico dello Stato monarchico unitario a partire da Francesco I e poi, nel XIX secolo, dalla colonizzazione. La diffusione dell’italiano, invece, in assenza di uno Stato unitario fino al 1861, è il risultato della sua preminenza culturale, di cui Dante è stato il primo artefice. A partire dall’ultimo quarto del XIX secolo, è l’emigrazione che assicura la diffusione dell’italiano, spesso in forma dialettale. Sul piano istituzionale, quello della «difesa e illustrazione» della lingua, la storia delinea due pratiche asimmetriche di sostegno e diffusione della lingua nazionale: la Francia si dota precocemente di un solido dispositivo istituzionale, a partire dall’ordinanza di Villers-Cotterêts (1539); in Italia, la difesa e la promozione della lingua cominciano ad essere concepite come di interesse strategico solo con la realizzazione dell’unità e, in particolare, durante il periodo mussoliniano, il che ha reso gli italiani diffidenti nei confronti delle pratiche di regolamentazione autoritaria della loro lingua. Questa lunga storia spiega in parte il fatto che, rispetto a una popolazione sul territorio nazionale più o meno equivalente, il francese conta circa 300 milioni di parlanti (lingua madre e seconda lingua) nel mondo e l’italiano circa 70 milioni.

Apertura

– Paul de SINETY, delegato generale per la lingua francese e le lingue di Francia, Ministero della Cultura

Moderatore della prima sessione

– Jean MUSITELLI, presidente di Italiques e del Comitato di Parigi della Dante Alighieri

Relatori

– Aurelio PRINCIPATO, Università Roma 3: “L’italiano, fratello maggiore del francese tra il Rinascimento e il Grand Siècle”
– Fabio MONTERMINI, direttore di ricerca, CNRS/Università di Tolosa Jean-Jaurès: “La lingua e le lingue degli italiani”
– Xavier NORTH, presidente dell’Alliance française di Parigi: “Territori della francofonia: quali strumenti di rilevamento? »
– Paolo GROSSI: « Alcune riflessioni sulla presenza e la vitalità internazionale dell’italiano oggi »

  • Organizzato da: Association Italiques
  • In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura Parigi