In collaborazione con la Fondazione Longhi
Con un saggio introduttivo di Lina Bolzoni
La piú famosa antologia degli scritti di Roberto Longhi uscí nel 1973, curata da Gianfranco Contini, nei «Meridiani» Mondadori. Ora quella stessa scelta di scritti viene riproposta in un’edizione completamente rinnovata. Ogni saggio longhiano viene introdotto da uno storico dell’arte specialista dell’argomento trattato: in questo modo i saggi vengono contestualizzati nel percorso di studi di Longhi, con riferimenti alle eventuali mostre da cui scaturivano, e soprattutto vengono evidenziate le intuizioni del critico che hanno influenzato gli studi successivi e che “fanno testo” ancora oggi, o viceversa gli atteggiamenti critici (e le proposte di attribuzione) che sono stati superati nel tempo. Piú di trenta gli studiosi che hanno collaborato a questa nuova edizione, e piú di cinquanta le immagini a colori riprodotte.
Rispetto all’edizione di Contini, questa è dunque piú focalizzata sul valore e sull’attualità dei saggi di Longhi dal punto di vista storico artistico, ma ciò non vuol dire dimenticare i pregi della sua scrittura, cosí sostanzialmente intrecciati al discorso critico. Molte delle introduzioni ai saggi evidenziano come le intuizioni critiche di Longhi fossero tutt’uno con le metafore che usava e con il suo stile a volte arduo ma sempre affascinante. Ma c’è anche uno scritto introduttivo di Lina Bolzoni che, tra le altre cose, mette in luce la vena teatrale della lingua di Longhi, che gli permetteva di essere straordinariamente icastico nelle sue descrizioni e nelle sue valutazioni, tanto piú se limitative.
Se oggi Caravaggio è considerato uno dei grandi artisti di tutte le epoche, se Morandi è una delle vette della pittura italiana del Novecento, lo dobbiamo al magistero critico di Longhi. Ma leggendo o rileggendo i saggi di questo libro si potrà vedere quanto ampio sia stato il raggio dei suoi studi e quanto innovative siano state le sue posizioni su tutta la storia dell’arte italiana.
Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970) è considerato il maggior storico dell’arte italiano nel secolo scorso. Insegnò nelle università di Bologna e di Firenze. Tra i suoi allievi, oltre a futuri storici dell’arte come Francesco Arcangeli e Giuliano Briganti, anche scrittori e poeti come Attilio Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Bassani, tutti molto influenzati dalle sue mitiche lezioni. Non allievo diretto, ma da lui fortemente influenzato nel metodo critico e nella scrittura: Giovanni Testori. Sposò Lucia Lopresti, che divenne famosa scrittrice col nome di Anna Banti. Insieme nel 1950 fondarono la rivista «Paragone», dedicata all’arte e alla letteratura. Le sue opere complete sono state stampate da Sansoni in 14 volumi usciti fra il 1956 e il 2000.