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L’Infinito di Leopardi, tra scienza e letteratura

Quest’anno segna il 200esimo anniversario della più celebre poesia di Giacomo Leopardi, «L’Infinito», ammirata non soltanto da poeti e da scrittori, ma anche da filosofi e da scienziati. Per Leopardi, l’atto della creazione non può essere concepito senza essere nutrito e animato da quello sfondo misterioso che è la natura, e senza essere stimolato da una dinamica di riflessione profonda sull’infinito. Questo tema è ricorrente e fondamentale in numerosi ambiti della conoscenza: dalla letteratura all’astrofisica, dalle arti visive alla matematica, dalla filosofia a diversi altri campi della creazione. Se è vero che la letteratura ha continuamente utilizzato il tema dell’infinito per nutrire la sua immaginazione, è altrettanto certo che la matematica sarebbe impensabile e inconcepibile senza questo concetto. Questa giornata di studi sarà l’occasione di discutere delle fonti del pensiero leopardiano e della sua contemporaneità «inattuale», ma coerente e struggente. Con la partecipazione di Franco D’Intino “L’infinito. L’avventura e l’ebbrezza del ritorno” e Novella Bellucci “Gli infiniti di Leopardi”, professori di letteratura italiana e letterature comparate presso l’Università La Sapienza di Roma, della matematica ; Lucilla Corrias, maître de conférence all’Università d’Evry, presidente del RéCIF (Rete dei Ricercatori Italiani in Francia) “L’infinito nella matematica” ; del fisico  Giuseppe Mussardo (SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste) “L’infinita scienza di Leopardi” ; e di Luciano Boi, matematico e filosofo dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales, “Su alcune intuizioni racchiuse nell’infinito di Leopardi: dalla letteratura alla matematica”.

In collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma

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