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Editoriale del direttore Antonio Calbi / Programma settembre – dicembre

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L’estate se ne va e con lei le Olimpiadi di Parigi, celebrate con Passions Olympiques: il ricco palinsesto si chiude con una serata di documentari sugli atleti paralimpici e la presentazione di un libro illustrato da Orith Kolodny, israeliana che vive a Milano, mentre parleremo di giardini e paesaggi presentando il Landscape festival di Bergamo che laurea quest’anno l’architetta paesaggista Catherine Mosbach.

L’autunno italiano a Parigi sarà nel segno della grande arte italiana, così tanto amata dai francesi. Si comincia con i capolavori della Galleria Borghese accolti al Jacquemart-André, celebri dipinti di Raffaello, Tiziano, Caravaggio e di altri artisti eccelsi, meraviglie cromatiche che integrano l’abbaglio e la potenza delle sculture della collezione Torlonia esposte al Louvre, e parleremo del passaggio da collezioni private a musei pubblici di queste importanti istituzioni museali. Dalle armonie del Rinascimento si passa ai terremoti espressivi, di materia e luce del dopo Caravaggio, di Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto al Petit Palais. Mentre l’arte povera è protagonista di una grande retrospettiva alla Bourse di Pinault, a ricordarci che nel secondo dopoguerra l’Italia è tornata a essere protagonista nelle arti visive, e movimento che verrà raccontato da un documentario dedicato.

Lasciano il Galliffet le opere della mostra Les défis du corps e arrivano due esposizioni fotografiche. La prima omaggia il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, girato nel 1964, sessant’anni fa, in una Matera che ancora non aveva riscoperto l’orgoglio della sua identità millenaria. In mostra gli scatti di Domenico Notarangelo, fotografo che merita di essere apprezzato anche dai francesi. Seguirà il racconto fotografico di Viaggio in Italia, l’indagine sulle trasformazioni del paesaggio italiano condotto da un bel gruppo di autori, guidati da Luigi Ghirri, riproposto a quarant’anni dalla sua realizzazione (1984).

Incontreremo pure uno di loro, Mario Cresci, che alla Basilicata e Matera ha dedicato un bel pezzo di vita e ricerca, e lo studioso Corrado Benigni che quel viaggio ha analizzato. E’ il nostro contributo a Paris Photo, con un evento condiviso con la Maison Européenne de la Photographie.

Nuove Opere d’Onore sono un dipinto di un seguace, non identificato, dello Spagnoletto e, per il contemporaneo, una “canoa con polvere di colore” di Claudio Parmiggiani, in mostra anche alla Bourse, dove è esposto pure Emilio Isgrò, già esposto al Galliffet nelle due mostre precedenti, e del quale presentiamo un documentario di recente realizzazione, al pari di un altro protagonista assoluto della scultura qual è Arnaldo Pomodoro, che ha compiuto 98 anni, e che omaggiamo con il documentario su L’inizio del tempo n. 2, opera spazialista del 1958, che resterà al Galliffet fin quando un museo francese o una collezione non vorrà accoglierla.

Festeggeremo l’artista Michele Ciacciofera, italianissimo eppure ormai così francese. Sorrideremo delle installazioni di Max Papeschi: la reinterpretazione dei guerrieri di terracotta cinesi, rinvenuti nel nostro giardino con teste di gnomi, e un Budda-Napoleon in marmo di Carrara. Osserveremo le declinazioni artistiche di Sergio Mario Illuminato. Parleremo anche di Raffaello (in mostra a Lille) e del suo maestro Perugino (in mostra a Rouen), mentre Guido Reni sarà di scena a Orléans. Parleremo di Modigliani e Zadkine e della loro amicizia mentre lo storico dell’arte Maxime Georges Métraux ci aggiornerà sulle sue scoperte inerenti il Galliffet.

Diciamo ancora e sempre no alle guerre: lo facciamo con il grido lucido e straziante di Ecuba – Anna Galiena – nella riscrittura di Alessandra Puliafico delle Troiane di Euripide. Parleremo di cultura come sale della democrazia con Oliviero Ponte di Pino, Angelo Argento, Valentina Montalto; di Giacomo Matteotti trucidato dai fascisti cento anni fa, di Gaetano Salvemini e di Alcide De Gasperi, di Goliarda Sapienza e di Truffaut.

Vedremo in azione Émilie du Châtelet interpretata da un’altra decana delle nostre scene, Milena Vukotic (Davide di Donatello 2024 alla carriera e anche lei una giovinetta di 90 anni), che arricchisce, dopo Soleri, Benedetti, Orsini, Croce, Lazzarini, la nostra galleria di grandi interpreti. Parleremo di D’Annunzio, con Giordano Bruno Guerri, di van Gogh, di Bassani, con due accademici di Francia, dell’impero Romano con Aldo Cazzullo, di Calvino in occasione del suo ingresso nella prestigiosa Pléiade di Gallimard. Converseremo con Beatrice Venezi di Puccini, compositore che riappare in uno spettacolo musicale con protagoniste le donne delle sue opere. Avremo ospiti due finalisti del Premio Campiello: Emanuele Trevi che onora il padre e Antonio Franchini che ritrae a tinte forti la madre. Ci inchineremo a Eduardo, a 40 anni dalla sua uscita di scena dal teatro e dalla vita, sorridendo e commuovendoci con i suoi nipoti. Dopo le poetesse Patrizia Valduga e Patrizia Cavalli, Davide Rondoni ci proporrà un recital di sue poesie.

Converseremo con Beatrice Venezi di Puccini, compositore che riappare in uno spettacolo musicale con protagoniste le donne delle sue opere. Avremo ospiti due finalisti del Premio Campiello: Emanuele Trevi che onora il padre e Antonio Franchini che ritrae a tinte forti la madre. Ci inchineremo a Eduardo, a 40 anni dalla sua uscita di scena dal teatro e dalla vita, sorridendo e commuovendoci con i suoi nipoti. Dopo le poetesse Patrizia Valduga e Patrizia Cavalli, Davide Rondoni ci proporrà un recital di sue poesie.

Seguiremo la danza urbana di Rafael Candela (Premio Dominio Pubblico 2024), dibatteremo di città e di umanità, prime puntate di un ciclo di incontri realizzato in collaborazione con l’Ecole des Hautes Etudes, incontreremo l’attrice Daria Deflorian, a Parigi per una sua nuova regia all’Odéon. Le marionette dei Colla ci allieteranno, tenute dagli invisibili fili mossi da abilissimi animatori. La musica sarà protagonista con Ariete, in giardino, e con le arie ottocentesche del Salotto Cottrau. Racconteremo la nuova stagione del Teatro alla Scala con il sovrintendente Meyer e assisteremo all’apertura di stagione con La forza del destino di Giuseppe Verdi in diretta da Milano (tenue élégante, s’il vous plaît!). Siamo poi partner di una curiosa mostra sul design dell’intimità al MAD, del festival d’Automne (che omaggia Luigi Nono), e dell’ultimo spettacolo di Pippo Delbono al Théâtre du Rond-Point.

Cultura è sempre impegno, intelligenza del cuore, passione civile, dovere della memoria, sguardo al futuro, interrogazione del presente. Ecco perché ricordiamo il delitto Mattarella attraverso il film di Aurelio Grimaldi e abbiamo chiesto a Fiammetta Borsellino, figlia del giudice assassinato dal terribile intreccio di mafia e poteri deviati, di condividere con noi il suo impegno nel formare le future generazioni alla legalità, primo passo verso la rinuncia a ogni forma violenza. Dacia Maraini ci racconterà della sua prigionia in un campo di detenzione in Giappone, al tempo della sua infanzia, tema del suo ultimo libro. Per finire con la leggerezza piena di senso di Queneau e del suo Icaro involato, sorridendo infine con Carlo Delle Piane in Regalo di Natale, in compagnia di sua moglie Anna Crispino.

Buon autunno a tutti voi, italiani, francesi, europei e cittadini del mondo che vorrete condividere una nuova stagione di culture à l’italienne!

 

Antonio Calbi

Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi