Novembre: Francesco Orio e Luca Perciballi
Francesco Orio, pianista e compositore formatosi al conservatorio di Piacenza, e Luca Perciballi, chitarrista e compositore che lavora tra Olanda e Italia, hanno entrambi ottenuto il prestigioso premio internazionale Giorgio Gaslin, che ricompensa ogni anno un giovane musicista della scena jazz.
Perciballi ha studiato in Italia e in Olanda in prestigiose scuole come il Conservatorio A.Boito, il CODARTS e il Conservatorio G.Verdi. La sua passione per l’improvvisazione lo ha spinto a sviluppare una personale visione della forma e una profonda ricerca di nuove sonorità e tecniche strumentali, sempre con l’uso del live electronics. Influenzato dagli studi classici, il suo lavoro cerca di fondere due mondi diversi come l’improvvisazione e la composizione: nella sua produzione artistica c’è un equilibrio tra una scrittura precisa e tagliente e la spontanea sensazione di improvvisazione.
Orio inizia a suonare il pianoforte all’età di 4 anni guidato dallo zio, musicista per diletto. A 7 anni inizia gli studi classici ma abbandona il conservatorio nel 2003 per dedicarsi alla musica jazz. Contemporaneamente si dedica allo studio dell’improvvisazione libera con Enzo Rocco con cui forma un quartetto stabile, assieme al batterista Davide Bussoleni e al sassofonista Luca Ceribelli. In Belgio conosce e collabora con i musicisti d’avanguardia Bart Maris (noto trombettista) e Giovanni Barcella.
Ottobre: Marco Pio Mucci e Matteo Pomati
Marco Pio Mucci (Benevento, 1990) e Matteo Pomati (Milano 1989) sono due autori di fumetti e artisti visivi formatisi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.
Mucci vive e lavora a Milano. Nel 2012 i suoi disegni sono esposti per la prima volta, e da allora ha partecipato come artista a mostre personali e collettive. Pomati ha completato la sua formazione all’Ecole d’Art de Lausanne, attualmente vive e lavora tra Losanna e Milano. Dal 2012 ha partecipato come artista a diverse mostre collettive in Italia e all’estero.
Dal 2013 al 2018 hanno co-diretto lo spazio espositivo Armada (Milano) e dal 2017 lavorano insieme al progetto editoriale Sgomento.
Settembre: Liv Ferracchiati
Liv Ferracchiati ha studiato alla Sapienza di Roma e ha ottenuto il diploma di regia alla Scuola “Paolo Grassi” di Milano. Nel 2015 ha fondato la compagnia The Baby Walk, che dà vita a The Trilogy of Identity (« Peter pan guarda sotto le gonne »; « Stabat Mater »; e « Un eschimese in Amazzonia »), un’indagine in tre parti sul tema dell’identità di genere. Nello stesso anno collabora con il “Teatro Stabile dell’Umbria”, per il quale scrive e dirige Todi, che ha come tema la sua città natale. Questo spettacolo, così come i primi due capitoli della trilogia, sono stati programmati da Antonio Latella alla Biennale Teatro 2017 di Venezia. « Un eschimese in Amazzonia » è stato rappresentato al Théâtre de la Ville di Parigi nel 2019, nell’ambito della rassegna Chantiers d’Europe.
Aprile: Cesare Sinatti
Cesare Sinatti è un giovane scrittore promettente. Ha ricevuto il Premio Italo Calvino per il suo romanzo “La Splendente” (Feltrinelli, 2018) che, sulla scia di Christa Wolf, rivisita con forza i miti dell’epos classico. In un linguaggio contemporaneo, il “ciclo di Troia” al centro di questo romanzo sugli eroi classici ne fa un testo di grande attualità.
Marzo: Ilaria Crosta
Ilaria Crosta è una fotografa nata a Torino nel 1988 e cresciuta in Francia. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, si è avvicinata alla fotografia nel 2008 lavorando presso l’archivio Bianco e Nero di Vittorio Pavan. È co-fondatrice di Yet Magazine, una rivista di fotografia con sede in Svizzera. Nel 2017 ottiene una residenza d’artista offerta da Fotografia Europea a Reggio Emilia dove realizza con Niccolò Hébel “How far now”, un progetto di fotografia partecipativa con un gruppo di giovani rifugiati, lanciato durante l’edizione 2017 del festival e poi esposto in diversi luoghi come Palermo e Trieste. È stata photo editor per diverse riviste come Rolling Stone Italia, Io Donna e per il Corriere della Sera.
Febbraio: Giuseppe Arezzi
Il lavoro come designer di Giuseppe Arezzi si concentra sui problemi domestici della vita contemporanea, che sfociano nella creazione di pezzi adattabili e riproducibili rispondenti alle esigenze pratiche della vita quotidiana. Il processo creativo culmina in prodotti puri che evocano le tradizioni indigene e le radici culturali del designer.
Nato a Ragusa nel 1993, è stato alievo di Andrea Branzi, Michele De Lucchi e Francesca Balena Arista. Dopo la magistrale al Politecnico di Milano nel 2016, ha collaborato con lo Studio di Francesco Faccin e quello di Emanuele Magenta a Milano. Nel 2017, nel contesto di Cantiere Galli Design a Roma, ha esposto il suo progetto “Beata Solitudo”, sotto la direzione di Domitilla Dardi.
Gennaio: Paolo Fornasier
Paolo Fornasier, nato a Belluno nel 1992 e diplomato al Conservatorio di Venezia nel 2013, si è specializzato a Milano in musica elettronica e composizione di colonne sonore. Con diversi dischi al suo attivo e la composizione di una trentina di brani musicali per il cinema, il teatro e la pubblicità, questo giovane musicista e compositore ha fatto della versatilità la sua principale risorsa.