L’ultima eredità è la storia di un doppio viaggio, geografico ed emotivo.
Alla notizia del peggioramento delle condizioni di salute del padre, il protagonista torna a casa per un ultimo saluto e, come lui stesso dice, mentre va, torna, in un viaggio che ripercorre tutta la vita.
Il percorso di ritorno verso i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza è, per il protagonista, anche il percorso di ritorno verso quell’infanzia e quell’adolescenza da cui credeva di aver preso distanza, da cui era fuggito e non credeva sarebbe mai ritornato.
Una volta arrivato a destinazione trova il padre nel letto, addormentato, in piena notte. Giusto il tempo di un ultimo saluto, di un’ultima raccomandazione, la più importante, quella che resta nel tempo come segno e sigillo di ciò che è stato. Ma anche un ringraziamento che porta con se la consapevolezza che il padre sarà sempre, nonostante tutto, una sua fonte di insegnamento.
Da qui l’ultima eredità: con l’arrivo della morte, di riflesso, la riscoperta del valore della vita.
Di e con Oscar De Summa, artista residente presso l’Istituto.
Una produzione de La Corte Ospitale.
Traduzione testo e sottotitoli Federica Martucci.
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