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Giulio Romano e Raffaello, tra Rinascimento e Manierismo

Senso dell’equilibrio, gusto per l’armonia, arte della sintesi. Questa sera celebriamo il genio di due pittori del Rinascimento italiano: Raffaello (1483-1520) e Giulio Romano (1499-1546), il suo discepolo preferito. In occasione dell’esposizione Con nuova e stravagante maniera attualmente al Palazzo dei Dogi di Mantova, realizzata in collaborazione con il Louvre, e in previsione delle commemorazioni che avranno luogo nel 2020 per i cinquecento anni dalla morte di Raffaello, abbiamo il piacere di riunire i commissari della mostra di Mantova per discutere delle relazioni artistiche tra i due pittori. Come ha scritto Giorgio Vasari: «tra gli innumerevoli allievi di Raffaello d’Urbino, nessuno ne imita meglio lo stile, l’inventiva, il disegno e il colore di Giulio Romano». Abile nella decorazione come nella pittura e nell’architettutura come nella direzione dei progetti – arte anch’essa appresa presso Raffaello – la lezione di Giulio Romano si estenderà all’Europa intera, come apprenderemo questa sera.

Intervengono: Peter Assmann (direttore del Palazzo Ducale di Mantova, commissario dell’esposizione), Paolo Bertelli (Palazzo Ducale di Mantova, commissario dell’esposizione) e Roberta Serra (Museo del Louvre, commissario dell’esposizione).

In collaborazione con il Palazzo Ducale di Mantova.

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