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Milo Manara, un maestro del disegno

In seguito al 46° festival internazionale del fumetto di Angoulême, che gli ha dedicato una retrospettiva eccezionale, L’Istituto Italiano di Cultura è orgoglioso di accogliere Milo Manara, colosso del fumetto italiano. Se è vero che l’inizio della sua carriera alla fine degli anni ’60 è dovuto alle sue tavole erotiche, Manara è un maestro ben più ecclettico. Seguendo i consigli del suo mentore Hugo Pratt, con il quale realizza El Gaucho e Tutto rincominciò con un’estate indiana, il grande fumettista amplia lo spettro delle sue prime creazioni. Manara passa così ai fumetti d’autore, trasformando in disegni narrazioni storiche (Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi o Borgia di Alejandro Jodorowsky), temi sociali (Rivoluzione), adattando opere classiche della letteratura (Gulliveriana, L’Asino d’oro) e riproducendo lavori di ricerca e riflessioni sull’arte (Giuseppe Bergman, Il pittorre e la modella o ancora il più recente Caravaggio), senza dimenticare le collaborazioni con il cinema (Viaggio a Tulum o Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet realizzato con Federico Fellini). Una produzione esuberante e proteiforme intrisa di intramontabile sensualità.

In presenza di Claudio Curcio, direttore di Napoli Comicon, il Salone Internazionale del Fumetto e del Gioco.

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